19/02/09

UNA SANITA’ FEDERALE? UNA SANITA’ SOLIDALE!

L’approvazione da parte della Camera dei deputati, in sede di seconda deliberazione, del disegno di legge di modifica costituzionale 2544 – D ha posto in capo alle regioni la potestà legislativa esclusiva, tra l’altro, dell’assistenza e dell’organizzazione sanitaria (previsioni del comma 10 dell’art. 39 di modifica dell’art. 117 della Costituzione). E’ prevista la possibilità di intervento sostitutivo, da parte dello Stato, nell’esercizio delle funzioni attribuite (previsioni dell’art. 41 di modifica dell’art. 120). L’attività di tutela, degli associati ma anche e sopra tutto dei fruitori dei servizi sanitari, dovrà, necessariamente, essere oggetto di un incremento qualitativo, in particolare nelle regioni del nostro meridione, in considerazione delle gravi situazioni di sofferenza finanziaria già oggi esistenti. In presenza di classi politiche regionali ignave, vedasi a titolo esemplificativo quella campana, un’organizzazione sindacale vede accresciuto il proprio peso ma, anche e sopra tutto, le proprie responsabilità. Non è possibile non sottolineare che, prima facie, questo tipo di riforma sembra voler circoscrivere ad un ambito territoriale più gestibile, quello che si appalesa come il tracollo prossimo venturo di alcuni servizi sanitari regionali. Non a caso alcuni governatori hanno, addirittura pochi minuti dopo l’approvazione del testo di legge di modifica costituzionale, adottato deliberazioni di giunta che prevedono l’avvio delle procedure per l’indizione di un referendum abrogativo. La mancanza, nei plessi ospedalieri, di farmaci e di attrezzature, pur in presenza di situazioni di pregio professionale, non fanno neanche più notizia. Risulta evidente, per quanto riguarda la specifica attività sindacale, che il ruolo e la funzione delle segreterie regionali dovrà essere ripensato, per consentire ai nostri dirigenti l’espletamento di una specifica funzione di monitoraggio delle realtà territoriali di pertinenza e di proposizione qualificata. L’esigenza di verificare la conformità dei lavori finanziati –e purtroppo in molti casi anche realizzati- ex art. 20 con le specifiche previsioni normative vigenti, il rispetto delle disposizioni della L. 626/94 e s.m.i., la capacità di valutare congrui carichi di lavoro (e la loro ricaduta in termini di servizi quali/quantitativi garantiti o no all’utenza) acquistano, alla luce delle nuove attribuzioni regionali, un’importanza ancora maggiore. La tutela della parte della retribuzione da contrattarsi in ambito regionale corre il rischio di diventare, in diverse regioni, un sorta di terno al lotto considerato lo stato delle finanze. Ma, si sottolinea, la difesa della salute, inteso come bene primario da garantire in maniera omogenea su tutto il territorio nazionale, diventa, di fatto, l’obiettivo primario degli operatori della sanità pubblica che dovranno impegnarsi, in maniera coordinata a livello nazionale, affinché siano riconosciuti livelli minimi di assistenza razionalmente condivisi.

UGL CONGRESSO NAZIONALE FEDERAZIONE SANITA’ DOCUMENTO PROGRAMMATICO SANITA’ PRIVATA

Premesso che: - La sanità sta cambiando e le regioni hanno e avranno sempre più competenze in materia; - Le strutture sanitarie private tra pochi anni saranno tutte “definitivamente accreditate”; - Anche il CCNL della sanità privata vedrà l’istituzione del CCNL della Dirigenza non medica; - Non decollano ancora i CCA nella sanità privata; - Non esiste una vera tutela del posto di lavoro nella sanità privata né di ammortizzatori sociali. Si conviene che: - Bisogna monitorare tutta la normativa di settore emanata ex-novo a livello regionale o come recepimento della normativa nazionale e contrastare, con ogni mezzo, ogni tentativo di regionalizzazione del CCNL e/o applicazione difforme; - L’accreditamento definitivo delle strutture sanitarie private che, di fatto, le fa rientrare a pieno titolo nel SSN e quindi nel SSR, devono indurre Governo ed Associazioni datoriali a prevedere la copertura degli oneri contrattuali anche per questo settore e a rendere esigibile gli incrementi economici con le stesse decorrenze del comparto pubblico e con gli stessi importi. Questo anche per evitare concorrenza sleale tra le strutture pubbliche e private e soprattutto per non creare Operatori di serie A ed Operatori di serie B; - E’ necessario tenersi pronti all’evenienza, ormai prossima, che anche nel privato venga istituito il CCNL della dirigenza non medica come per il pubblico. Questo non deve farci trovare impreparati e poiché stanno per partire le trattative per raggiungere questo risultato, ogni Segretario provinciale e/o aziendale deve individuare un Coordinatore di settore con il compito di proselitismo nelle strutture sanitarie private e di raccogliere consenso per portare l’UGL alla firma anche di questo CCNL. Ovviamente l’obiettivo è quello di dare, contestualmente, più forza alla nostra sigla in questo comparto; - Risorse per sinergie tra Province e Distribuzione delle risorse - Comunicazione ufficiale alla Triplice e alle OO. Datoriali per partecipare congiuntamente alla discussione della Piattaforma; - Ancora non si riesce a portare le Amm.ni delle strutture sanitarie private a “trattare” i Contratti collettivi aziendali che sono strategici ai fini giuridici per la Federazione Nazionale e la conferma della forza sindacale sul territorio. La nostra attività deve essere orientata anche nei confronti delle Istituzioni regionali (per il rispetto delle rette, tariffe, ecc…) affinché prevedano anche in Conferenza Stato-Regioni la possibilità di stanziare risorse aggiuntive per la copertura degli oneri contrattuali aziendali. Comunque vanno affrontate le seguenti problematiche: assenza di permessi straordinari (ad esempio, in occasione di visite mediche specialistiche), permessi per partecipazioni ad esami-concorsi (ad esempio, per l’ammissione a corsi universitari); permessi per partecipare a processi in qualità di testimone ecc…, permessi e responsabilità economica per il conseguimento degli ECM, chiarezza ed integrazione per le norme specifiche dei Centri di Riabilitazione, adeguamento del premio di incentivazione perché si avvicini sempre più ad un premio di produzione e raggiunga almeno l’importo di una 14° mensilità; - Il punto riguardante la tutela occupazionale, infine, è il più importante di questo documento e deve essere l’obiettivo principale della nostra O.S. Abbiamo il dovere di tutelare i lavoratori e difendere i loro posti di lavoro. Purtroppo lo Stato per questo comparto non prevede ammortizzatori sociali come mobilità, cassa integrazione, contratti di solidarietà ecc…Questo ci impone una conoscenza approfondita della materia, poiché in alcuni casi siamo riusciti a strappare un intervento ministeriale di tutela, ma soprattutto l’attivazione su tutto il territorio nazionale, ad ogni livello regionale e provinciale, di tavoli tecnici che veda attori: OO.SS. firmatarie di contratto, Associazioni datoriali ed Enti Istituzionali (regioni o Prefetti) per l’applicazione dell’accordo nazionale di solidarietà occupazionale (Vd. CCNL ARIS/AIOP) dove ogni struttura sanitaria privata si impegna ad intervenire per la ricollocazione del personale dichiarato in esubero da strutture in difficoltà economiche. Tutto questo con l’obiettivo, naturalmente, di portare tutto il comparto della sanità privata ad avere lo stesso CCNL e, possibilmente, un unico CCNL del comparto sanità senza distinzione alcuna, visto quanto detto sopra, tra sanità pubblica e privata.

18/02/09

UNA SANITA’ FEDERALE? UNA SANITA’ SOLIDALE!

L’approvazione da parte della Camera dei deputati, in sede di seconda deliberazione, del disegno di legge di modifica costituzionale 2544 – D ha posto in capo alle regioni la potestà legislativa esclusiva, tra l’altro, dell’assistenza e dell’organizzazione sanitaria (previsioni del comma 10 dell’art. 39 di modifica dell’art. 117 della Costituzione). E’ prevista la possibilità di intervento sostitutivo, da parte dello Stato, nell’esercizio delle funzioni attribuite (previsioni dell’art. 41 di modifica dell’art. 120). L’attività di tutela, degli associati ma anche e sopra tutto dei fruitori dei servizi sanitari, dovrà, necessariamente, essere oggetto di un incremento qualitativo, in particolare nelle regioni del nostro meridione, in considerazione delle gravi situazioni di sofferenza finanziaria già oggi esistenti. In presenza di classi politiche regionali ignave, vedasi a titolo esemplificativo quella campana, un’organizzazione sindacale vede accresciuto il proprio peso ma, anche e sopra tutto, le proprie responsabilità. Non è possibile non sottolineare che, prima facie, questo tipo di riforma sembra voler circoscrivere ad un ambito territoriale più gestibile, quello che si appalesa come il tracollo prossimo venturo di alcuni servizi sanitari regionali. Non a caso alcuni governatori hanno, addirittura pochi minuti dopo l’approvazione del testo di legge di modifica costituzionale, adottato deliberazioni di giunta che prevedono l’avvio delle procedure per l’indizione di un referendum abrogativo. La mancanza, nei plessi ospedalieri, di farmaci e di attrezzature, pur in presenza di situazioni di pregio professionale, non fanno neanche più notizia. Risulta evidente, per quanto riguarda la specifica attività sindacale, che il ruolo e la funzione delle segreterie regionali dovrà essere ripensato, per consentire ai nostri dirigenti l’espletamento di una specifica funzione di monitoraggio delle realtà territoriali di pertinenza e di proposizione qualificata. L’esigenza di verificare la conformità dei lavori finanziati –e purtroppo in molti casi anche realizzati- ex art. 20 con le specifiche previsioni normative vigenti, il rispetto delle disposizioni della L. 626/94 e s.m.i., la capacità di valutare congrui carichi di lavoro (e la loro ricaduta in termini di servizi quali/quantitativi garantiti o no all’utenza) acquistano, alla luce delle nuove attribuzioni regionali, un’importanza ancora maggiore. La tutela della parte della retribuzione da contrattarsi in ambito regionale corre il rischio di diventare, in diverse regioni, un sorta di terno al lotto considerato lo stato delle finanze. Ma, si sottolinea, la difesa della salute, inteso come bene primario da garantire in maniera omogenea su tutto il territorio nazionale, diventa, di fatto, l’obiettivo primario degli operatori della sanità pubblica che dovranno impegnarsi, in maniera coordinata a livello nazionale, affinché siano riconosciuti livelli minimi di assistenza razionalmente condivisi.

UGL CONGRESSO NAZIONALE FEDERAZIONE SANITA’ DOCUMENTO PROGRAMMATICO SANITA’ PRIVATA

Premesso che: - La sanità sta cambiando e le regioni hanno e avranno sempre più competenze in materia; - Le strutture sanitarie private tra pochi anni saranno tutte “definitivamente accreditate”; - Anche il CCNL della sanità privata vedrà l’istituzione del CCNL della Dirigenza non medica; - Non decollano ancora i CCA nella sanità privata; - Non esiste una vera tutela del posto di lavoro nella sanità privata né di ammortizzatori sociali. Si conviene che: - Bisogna monitorare tutta la normativa di settore emanata ex-novo a livello regionale o come recepimento della normativa nazionale e contrastare, con ogni mezzo, ogni tentativo di regionalizzazione del CCNL e/o applicazione difforme; - L’accreditamento definitivo delle strutture sanitarie private che, di fatto, le fa rientrare a pieno titolo nel SSN e quindi nel SSR, devono indurre Governo ed Associazioni datoriali a prevedere la copertura degli oneri contrattuali anche per questo settore e a rendere esigibile gli incrementi economici con le stesse decorrenze del comparto pubblico e con gli stessi importi. Questo anche per evitare concorrenza sleale tra le strutture pubbliche e private e soprattutto per non creare Operatori di serie A ed Operatori di serie B; - E’ necessario tenersi pronti all’evenienza, ormai prossima, che anche nel privato venga istituito il CCNL della dirigenza non medica come per il pubblico. Questo non deve farci trovare impreparati e poiché stanno per partire le trattative per raggiungere questo risultato, ogni Segretario provinciale e/o aziendale deve individuare un Coordinatore di settore con il compito di proselitismo nelle strutture sanitarie private e di raccogliere consenso per portare l’UGL alla firma anche di questo CCNL. Ovviamente l’obiettivo è quello di dare, contestualmente, più forza alla nostra sigla in questo comparto; - Risorse per sinergie tra Province e Distribuzione delle risorse - Comunicazione ufficiale alla Triplice e alle OO. Datoriali per partecipare congiuntamente alla discussione della Piattaforma; - Ancora non si riesce a portare le Amm.ni delle strutture sanitarie private a “trattare” i Contratti collettivi aziendali che sono strategici ai fini giuridici per la Federazione Nazionale e la conferma della forza sindacale sul territorio. La nostra attività deve essere orientata anche nei confronti delle Istituzioni regionali (per il rispetto delle rette, tariffe, ecc…) affinché prevedano anche in Conferenza Stato-Regioni la possibilità di stanziare risorse aggiuntive per la copertura degli oneri contrattuali aziendali. Comunque vanno affrontate le seguenti problematiche: assenza di permessi straordinari (ad esempio, in occasione di visite mediche specialistiche), permessi per partecipazioni ad esami-concorsi (ad esempio, per l’ammissione a corsi universitari); permessi per partecipare a processi in qualità di testimone ecc…, permessi e responsabilità economica per il conseguimento degli ECM, chiarezza ed integrazione per le norme specifiche dei Centri di Riabilitazione, adeguamento del premio di incentivazione perché si avvicini sempre più ad un premio di produzione e raggiunga almeno l’importo di una 14° mensilità; - Il punto riguardante la tutela occupazionale, infine, è il più importante di questo documento e deve essere l’obiettivo principale della nostra O.S. Abbiamo il dovere di tutelare i lavoratori e difendere i loro posti di lavoro. Purtroppo lo Stato per questo comparto non prevede ammortizzatori sociali come mobilità, cassa integrazione, contratti di solidarietà ecc…Questo ci impone una conoscenza approfondita della materia, poiché in alcuni casi siamo riusciti a strappare un intervento ministeriale di tutela, ma soprattutto l’attivazione su tutto il territorio nazionale, ad ogni livello regionale e provinciale, di tavoli tecnici che veda attori: OO.SS. firmatarie di contratto, Associazioni datoriali ed Enti Istituzionali (regioni o Prefetti) per l’applicazione dell’accordo nazionale di solidarietà occupazionale (Vd. CCNL ARIS/AIOP) dove ogni struttura sanitaria privata si impegna ad intervenire per la ricollocazione del personale dichiarato in esubero da strutture in difficoltà economiche. Tutto questo con l’obiettivo, naturalmente, di portare tutto il comparto della sanità privata ad avere lo stesso CCNL e, possibilmente, un unico CCNL del comparto sanità senza distinzione alcuna, visto quanto detto sopra, tra sanità pubblica e privata.

15/02/09

ammortizzatori sociali sanità privata Regione Campania

Napoli 16/02/2009 Alcuni giorni fa, dopo lunghe ore di trattativa, è stato raggiunto l'accordo tra le Regioni e le Provincie autonome sul riparto del Fondo Sanitario Nazionale (FSN) 2009. La Regione Campania, già sofferente per il forte disavanzo delle ASL e delle Aziende ospedaliere, è stata sicuramente penalizzata poiché nonostante il recupero di circa 3 milioni di euro passa da 9,496 a 9,499 miliardi di euro, ma vede un incremento solo del 2,9% a fronte di un incremento nazionale del 3,8% che in termini di risorse finanziarie equivale ad una sottostima di circa 100 milioni di euro. Se a questo aggiungiamo il serrato controllo e monitoraggio della spesa che la regione sta effettuando, già da ottobre scorso, per far rispettare i vincoli di spesa previsti dal piano di rientro, dal disavanzo delle asl, emerge un quadro per la sanità, pubblica e privata in Campania, a dir poco Allarmante. l'UGL sanità, da sempre vicina alle problematiche dei lavoratori della sanità privata, in previsione dei probabili tagli che si abbatteranno indiscriminatamente sulla sanità privata, lancia un forte grido di allarme, poichè le tantissime strutture in convenzione con le Asl ,già fortemente penalizzate dai cronici ritardi nell'ottenere i rimborsi dei servizi, potrebbero ridurre il personale addirittura del 20-30%, penalizzando i lavoratori e gli utenti dei servizi. A questo proposito chiediamo alle istituzioni preposte che si dia luogo ad un tavolo di trattativa per trovare una forma di ammortizzatore sociale, tale da garantire, cosi come avviene per molti settori produttivi e non, la sopravvivenza di moltissimi lavoratori della sanità privata. dott. Salvatore Calvano Responsabile Regionale UGL Sanità Area Riabilitazione e Prevenzione

06/02/09

Sanità: PROFESSIONI SANITARIE. IL CONSIGLIO DEI MINISTRI INIZIA ESAME DECRETO PER ISTITUZIONE ORDINI

Comunicato n.51 27 febbraio 2008 UFFICIO STAMPA PROFESSIONI SANITARIE. IL CONSIGLIO DEI MINISTRI INIZIA ESAME DECRETO PER ISTITUZIONE ORDINI Il Consiglio dei Ministri ha iniziato l'esame dello schema di decreto legislativo presentato dal Ministro della Salute Livia Turco per l'istituzione degli ordini e degli albi delle professioni sanitarie infermieristiche, ostetrica, riabilitative, tecnico-sanitarie e della prevenzione. Con questo provvedimento, il cui esame da parte del Governo sarà completato entro il prossimo 4 marzo, si da piena attuazione a quanto previsto dalla legge 43 del 2006 in materia di albi e ordini professionali. Le nuove disposizioni riguardano oltre 530 mila professionisti sanitari, articolati in 22 professioni sanitarie, che saranno d'ora in poi soggetti alla disciplina ordinistica a garanzia della correttezza dell'esercizio professionale e del rispetto delle regole deontologiche nei confronti degli assistiti. Il decreto legislativo prevede infatti l'istituzione di tre Ordini professionali: • l'Ordine nazionale degli Infermieri cui si stima saranno iscritti 328.500 infermieri; • l'Ordine nazionale delle Ostetriche e delle Professioni sanitarie della riabilitazione per un totale stimato di 97.700 iscritti; • l'Ordine nazionale delle Professioni tecnico-sanitarie della prevenzione per un totale stimato di 105.800 iscritti. Agli Ordini viene riconosciuta la natura di enti pubblici non economici, sottoposti alla vigilanza del Ministero della Salute e con autonomia patrimoni aie, finanziaria, statutaria e regolamentare. I tre Ordini si costituiranno in altrettante Federazioni nazionali mentre all'interno di ciascun Ordine è prevista l'articolazione delle 22 professioni in Albi provinciali, che saranno comunque soggetti alle disposizioni dei codici deontologici approvati dalle Federazioni nazionali dei tre Ordini professionali di riferimento. Gli statuti degli Ordini e delle Federazioni dovranno attenersi a una serie di principi tra i quali: democraticità nelle procedure di elezione degli organi; non discriminazione per motivi religiosi, sessuali, razziali, politici o relativi ad altra condizione personale o sociale; la partecipazione effettiva alla vita dell'Ordine delle professioni meno rappresentate nel Consiglio direttivo; la leale collaborazione con lo Stato e gli altri Enti pubblici; la separazione della funzione di indirizzo politico dalla gestione amministrativa. E' inoltre prevista l'incompatibilità tra cariche ordinistiche e qualsiasi altra carica esecutiva in partiti, sindacati, enti previdenziali e incarichi di governo nazionale o locale. Per l'iscrizione agli Ordini sarà indispensabile un titolo universitario o equipollente o equivalente mentre sono previste specifiche norme per l'esercizio professionale dei professionisti comunitari ed extracomunitari. Il decreto stabilisce infine le attività riservate alle 22 professioni sanitarie inserite nell'ambito dei tre Ordini. Di seguito la suddivisione in Ordini e Albi che scaturirà dal decreto legislativo: Ordine Nazionale delle Professioni Tecnico - sanitarie e della Prevenzione ( articolazione Albi provinciali ) professioni coordinate stima esercenti Tecnico Audiometrista 1.200 Tecnico Sanitario di Laboratorio Biomedico 30.000 Tecnico Sanitario di Radiologia Medica 21.000 Tecnico di Neurofisiopatologia 1.500 Tecnico Ortopedico 3.000 Tecnico Audioprotesista 2.500 Tecnico della Fisiopatologia Cardiocircolatoria e Perfusione Cardiovascolare 3.000 Igienista Dentale 2.100 Dietista 3.000 Tecnico della Prevenzione nell'Ambiente e nei Luoghi di Lavoro 30.000 Assistente Sanitario 8.500 Ordine Nazionale delle Professioni Tecnico - sanitarie e della Prevenzione 105.800 TOTALE ESERCENTI 532.000 Ordine Nazionale degli Infermieri ( articolazione Albi provinciali ) professioni coordinate stima esercenti Infermiere 318.500 Infermiere Pediatrico 10.000 Totale Ordine Nazionale degli Infermieri 328.500 Ordine Nazionale delle Ostetriche e delle Professioni sanitarie della Riabilitazione ( articolazione Albi provinciali ) professioni coordinate stima esercenti Ostetrica/o 15.000 Podologo 1.200 Fisioterapista 40.000 Logopedista 8.000 Ortottista - Ass. Oftalmologia 3.000 Terapista della Neuro e Psicomotricità dell'Età Evolutiva 1.500 Tecnico Riabilitazione Psichiatrica 3.000 Terapista,Occupazionale 1.000 Educazione Professionale 25.000 Totale Ordine Nazionale delle Ostetriche e delle Professioni sanitarie della Riabilitazione 97.700 Fonte: Ministero della salute

Sanità: I TEMI DELLA SANITÀ ALL'ESAME DEL PARLAMENTO

SENATO DELLA REPUBBLICA - COMMISSIONE IGIENE E SANITÀ Nuove norme in materia di utilizzo dei defibrillatori semiautomatici e automatici A.S. 718 (iniz. parl.) Relatore: De Lillo Nuove norme in materia di responsabilità professionale del personale sanitario A.S. 50, 352, 1067 e 1183 (iniz. parl.) Relatore: Saccomanno (Pdl) Incentivi alla ricerca e malattie rare A.S. 7,52,146,727728,743 (iniz. parl.) Relatrice: Bianconi (Pdl) Disposizioni in materia di consenso informato e di dichiarazioni anticipate di trattamento sanitario A.S. 10, 51, 136, 285, 483, 800, 281, 994, 972, 1095 (iniz. parl.) Relatore: Calabrò (Pdl) Istituzione degli ordini e albi delle professioni sanitarie infermieristiche A.S. 573 e 1142 (iniz. parl.) Relatrice: Bianconi (Pdl) Medicine non convenzionali A.S. 145,481 e 713 (iniz.parl.) Relatore: Bosone (Pd) CAMEMERA DEI DEPUTATI - COMMISSIONE AFFARI SOCIALI Modifiche al D.Lgs. 30 dicembre 1992, n. 502, e altre disposizioni in materia di governo delle attività cliniche A.C. 799, 1552, 977-ter, 278 e 1942 (iniz. parl.) Relatore: Di Virgilio (Pdl) Disposizioni per garantire l'accesso alle terapie del dolore e alle cure palliative A.C. 624, 1141, 635, 1830 e 1738 (iniz. parl.) Relatore: Scapagnini (Pdl) Disposizioni concernenti l'impiego di farmaci psicotropi per la cura dei bambini A.C. 126 e 1414 (iniz. parl.) Relatrice:Bocciardo(Pdl) Fonte: NewsletterSECuP

Sanità: RINNOVI CONTRATTUALI PER IL PERSONALE DELL' OSPEDALITÀ PRIVATA

Resta tuttora confuso e incerto lo stato dei rapporti sindacali nel settore della 0­spedalità privata per quanto concerne la stipulazione del nuovo contratto collettivo nazionale di lavoro del personale non me­dico per il quadriennio 2006-2009, come anche di quello del personale medico del­le case di cura private aderenti all’AIOP e della dirigenza (medica e non medica) del­le altre strutture della sanità privata ade­renti ali' ARIS e alla Fondazione Don Gnocchi.

La situazione che è venuta determinan­dosi registra anzitutto la rottura della uni­cità contrattuale all'interno delle tre citate Associazioni datoriali, che finora avevano sempre sottoscritto un ccnl unitario con le Organizzazioni sindacali aderenti alle tre maggiori Confederazioni.

Importanti novità si manifestano anche dalla parte dei lavoratori: a quanto pare, si è rotta l'unità sindacale tra detti Sindacati confederali, mentre sullo scenario contrat­tuale si è affacciato un altro soggetto, l'Unione generale del lavoro (Usi), in ra­pida crescita da qualche tempo. Inoltre, la dirigenza non medica degli ospedali clas­sificati e degli Irccs aderenti all'ARIS ha conseguito autonomia contrattuale rispetto al personale non medico dipendente dalle stesse strutture, al quale era stato aggrega­to fino al 2007.

AI momento, il quadro della situazione contrattuale si presenta nei termini se­guenti.

L'ultimo ccnl del personale non medi­co, unitariamente sottoscritto da AIOP, ARIS e Fondazione Don Gnocchi con le Cgil, Cisl e Uil è stato quello del 19 gen­naio 2005, relativo al periodo 2002-2005, seguito dall'accordo di rinnovo 28 feb­braio 2007 per il biennio economico 2004-2005, anch'esso sottoscritto unita­riamente.

Nessun nuovo accordo unitario, riguar­dante la generalità del personale non me­dico, è intervenuto finora. Limitatamente al trattamento economico nel biennio

2006-2007, specifiche intese sono state però sottoscritte, separatamente, nel di­cembre 2008, con decorrenza gennaio 2009, dall' ARIS e dalla Fondazione Don Gnocchi con Cisl-Fp e con Ugl-Sanità. Da queste intese risulta esclusa, come accen­nato, la dirigenza non medica (amministra­tiva, tecnica, sanitaria) delle strutture A­RIS, per la quale sono intervenuti nel 2006 e 2007 appositi accordi normo-economici con i sindacati Snabi-Sds e Adomp.

Per quanto concerne, invece, le struttu­re associate all’AIOP le trattative da que­sta condotte allo stesso fine con le OO.SS. (con riguardo a tutto il personale non me­dico) non hanno ancora prodotto risultati di immediata e generale applicazione sull'intero territorio nazionale, a causa delle differenti situazioni esistenti tra le Regioni.

L'AIOP, infatti, si batte da tempo per ot­tenere da queste ultime maggiore chiarez­za e tempestività nelle previsioni dei vo­lumi di prestazioni richieste alle strutture private accreditate sulla base di una pro­grammazione di più lungo respiro, tale da consentire agli operatori del settore di programmare a loro volta l'attività futura delle rispettive strutture. AI contrario, l'attuale situazione dei rapporti con le a­ziende sanitarie e le regioni per l'erogazione di prestazioni sanitarie a ca­rico del Ssn, fa temere che in molte aree del Paese possa aversi una contrazione dell'attività delle strutture private, con i­nevitabili ripercussioni non solo sulla pos­sibilità di miglioramenti retributivi, ma addirittura sui livelli occupazionali.

Tuttavia, nel dicembre 2008, il Consi­glio Nazionale dell'AIOP, nell'esprimere un orientamento favorevole «ad una con­trattazione "leggera" di I livello, seguita da un secondo livello regionale decentrato», ha espresso «l'opportunità che le Sedi re­gionali - per le quali sarebbe possibile prevedere la corresponsione di aumenti ­possano autonomamente determinare l'erogazione di acconti sui futuri aumenti

contrattuali fino ad un massimo dell'80% degli incrementi tabellari approvati dal settore pubblico in occasione dell'ultimo rinnovo, senza che ciò possa comportare vincolo per le singole aziende». Risulta, alla data del 26 gennaio 2009, che la Sede AIOP del Friuli V.G. ha autorizzato le case di cura associate ad erogare, con atto uni­laterale, l'anticipo degli aumenti a decor­rere da gennaio 2009. Analoga decisione è stata assunta dalle Sedi di Lombardia, Marche e Umbria, ma con decorrenza dal mese di febbraio.

Molto meno complessa si presenta, in­vece, nello stesso settore, la situazione per quanto riguarda il rapporto di lavoro dei medici dipendenti da case di cura, Irccs, presidi e centri di riabilitazione associati a AIOP, ARIS, Fondazione Don Gnocchi.

Infatti, per il rinnovo del ccnl 19 gen­naio 2005 relativo al periodo 2002-2005 sono in corso, tra le tre Associazioni rap­presentative delle strutture private interes­sate e il Sindacato unitario della categoria (CIMOP), trattative basate su un'ipotesi di lavoro che contempla «una contrattazione "leggera" di I livello, seguita da un secon­do livello regionale decentrato», sulla qua­le anche l'AIOP ha espresso una valuta­zione positiva, approvando la linea tenuta finora dalla delegazione incaricata della trattativa.

Fonte: Newsletter SECuP

05/02/09

Sanità: Rinnovo Contratto Sanità Privata

Comunicato Spampa Oggetto: Rinnovo Contratto Sanità Privata Cari Colleghi, La presente per informarVi che l'ARIS ha da qualche giorno sottoscritto il CCNL Sanità Privata per gli a.a. 2006/2009, contratto a cui purtroppo non ha aderito l'AIOP. Come ben sapete la Segreteria Nazionale UGL Sanità, da sempre impegnata a tutelare la categoria, ha richiesto con forza l'intervento del Presidente del Consiglio, dei Ministri competenti nonché delle parti sociali affinché provvedessero ad una rapida e definitiva risoluzione del problema che ormai interessa migliaia di lavoratori nel comparto della sanità privata. Ritengo dunque doveroso,in qualità di Segretario Regionale UGL Area Operatori Riabilitazione e Prevenzione, richiamare ancora una volta le istituzioni tutte affinché vengano prontamente apportate modifiche migliorative sostanziali al trattamento economico (e non solo) dei lavoratori' del comparto Sanità Privata al fine di avvicinare gli stessi al trattamento economico di cui usufruiscono i più fortunati colleghi della Sanità Pubblica, eliminando definitivamente le discriminazioni tuttora presenti tra le due categorie. Poiché l'UGL area Operatori Riabilitazione e Prevenzione, in linea con la Segreteria Provinciale e Regionale ritiene vergognoso il fatto che lavoratori appartenenti. alla stessa categoria e che svolgono le medesime mansioni abbiano, soprattutto, trattamenti economici tanto divèrsi, chiede ancora una volta, a tutti i lavoratori della categoria, una maggiore partecipazione e sostegno, affinché il nostro sindacato possa ridare a noi tutti più rispetto e pari dignità. Napoli,li 20 gennaio 2009 Cordialmente Il Responsabile Regionale Area Operatori Riabilitazione e Prevenzione Dott. Salvatore Calvano

04/02/09

Sanità: Contratto sanità privata 2006/2009 ARIS Campania

In data 30 Gennaio 2009, presso la fondazione Betania sita in Ponticelli (Na),viste le pressanti richieste del segretario regionale UGL SANITA’ Sig.Franco Patrociello,Sig Antonio Varriale segretario provinciale,e del responsabile regionale area Riabilitazione e Prevenzione dott.Salvatore Calvano si e’ tenuto un incontro preliminare d’intesa tra i maggiori esponenti Regionali dell’UGL, e gli esponenti dell’ARIS Campania. L’incontro si e’ centrato sull’applicabilita’ del ccnl ARIS firmato il 18/02/2009 alle categorie degli operatori sanitari della Campania.Il Presidente dell’ARIS disponibile interme- diario si e’ mostrato aperto al confronto e, premettendo le difficolta’ che le strutture sanitarie convenzionate attraversano da tempo, soprattutto a causa di ritardi nei pagamenti da parte delle ASL,ha inteso rassicurare il sindacato UGL prendendo l’impegno di convocare a breve tutte le OO.SS. affinche’ si giunga ad una risoluzione che possa andare incontro a tutte le componenti operanti nel settore . Tale incontro e’ previsto per meta’ mese di Febbraio 2009. Si auspica il raggiungimento degli obbiettivi preposti il prima possibile, data l’importanza che tale situazione riveste nel tessuto economico-sociale della sanita’ privata. Napoli 02 Febbraio 2009 Dott.Salvatore Calvano Resp.Regionale Ugl sanita’Campania Area riabilitazione e prevenzione

03/02/09

Sanità: Oggetto: contratto ARIS sanità privata Campania – Rinnovo biennio economico 2006 - 2007

Napoli 03/02/2009 Al Presidente della Regione Campania On.Antonio Bassolino Ass.re Sanita’ Campania Dott. Angelo Montemarano In data odierna l’ARIS sanità privata Campania ha comunicato a questa rappresentanza sindacale di non avere attualmente la possibilità di erogare gli arretrati e di adeguare i valori tabellari degli stipendi del comparto del personale non medico. In alcune Regioni d’Italia è stato possibile per l’ARIS ottemperare agli accordi presi in sede nazionale con le OO.SS. UGL e CISL mentre, a causa delle gravi difficoltà economiche, nella Regione Campania sussistono difficoltà nella applicazione degli adeguamenti stipendiali. La UGL chiede alla SS.VV. di adoperarsi per consentire alle associazioni datoriali di poter applicare i nuovi valori tabellari stabiliti nel CCNL. Chiediamo da parte Vostra un preciso impegno a verificare la possibilità di adeguare le rette anche vincolando tali adeguamenti economici all’esclusivo utilizzo per le spese del personale. In questo momento di particolare difficoltà per l’economia nazionale e per i lavoratori del comparto sanità, è fondamentale un segnale di interessamento fattivo da parte delle SS.VV. per garantire un diritto che i lavoratori hanno già acquisito. La UGL, ancora una volta, si appella al grande senso di responsabilità delle Istituzioni in quanto il mancato rinnovo contrattuale fa venire meno il sostentamento non solo per i singoli lavoratori ma anche per le loro famiglie. Distinti saluti Il Segretario Regionale UGL Sanità Dott. Franco Patrociello Responsabile Regionale UGL Sanità Area Riabilitazione e Prevenzione Dott. Salvatore Calvano