28/06/09

27 giugno 2009 Sanità Campania, stop a due miliardi.Santangelo: rischio caos e tensioni sociali

Nuovi vincoli di spesa per la sanità campana: li prevede il decreto governativo, in vigore da domani, che riguarda la Campania e le altre regioni (Lazio, Abruzzo, Molise e Sicilia) alle prese con il piano di rientro dal deficit. I tagli ammontano complessivamente a sette miliardi e di questo si è discusso nel convegno organizzato dalla «Gesco» che ha visto riuniti commissari e tecnici di Asl e Arsan insieme con gli assessori regionali alla Sanità, Mario Santangelo e alle Politiche Sociali, Alfonsina De Felice. «È un momento di grande difficoltà - afferma Santangelo - Roma ci contesta inadempienze e blocca 2 miliardi che per noi sono vitali». Il piano di rientro, per la sanità campana, rappresenta un problema serio. Oggi Mario Santangelo, l’assessore alla Sanità, sarà a Roma: scatta domani, infatti, un nuovo decreto governativo con il quale saranno introdotti nuovi vincoli di spesa per le cinque Regioni (Lazio, Campania, Abruzzo, Molise e Sicilia) interessate al piano di rientro dal deficit. Un taglio di sette miliardi per la sanità che ha già determinato la ribellione dei presidenti delle Regioni interessate. «Pensare che sia possibile risanare un sistema esclusivamente con dei tagli - commenta Santangelo - è sbagliato. Il motto deve essere modificare per cambiare: è necessario prevedere, assieme all’asportazione dei rami secchi, il rilancio di attività produttive. Altrimenti il sistema non partirà mai». Colpa di vecchi errori organizzativi che hanno portato a valutare come entità distinte il cittadino e il malato. «Questo avviene in una rete sanitaria ancora sbilanciata a favore della rete ospedaliera con il territorio che ha partecipato molto poco - nota Santangelo - e con un’organizzazione in cui il mondo sanitario e quello del sociale non si parlano. Quello “socio-sanitario”, invece, dovrebbe essere un sistema unico». L’assessore alla Sanità ammette di vivere con la costante preoccupazione del commissariamento più volte minacciato dal governo: «La fatica è improba. Non so nemmeno se sarò qui tra una settimana o se andremo via. Non so se il governo commissarierà la sanità campana, ma viviamo un momento di grossa difficoltà. Roma ci contesta delle inadempienze rispetto al piano di rientro - spiega l’assessore - e per questo blocca 2 miliardi di euro che per noi sono vitali per mandare avanti le Asl in difficoltà: i decreti ingiuntivi bloccano i loro fondi ordinari. In questo clima esistono seri problemi sociali, non vorrei che arrivasse il demiurgo che risolve la crisi. Com’è avvenuto qualche mese fa per altri problemi». Fonte: http://www.campaniasanita.it

26 giugno 2009 Audizione alla Camera dei Deputati L'ugl ribadisce: no all'equipollenza

La delegazione della Ugl Sanità, composta da Giacomo Forte e Paolo Capone, ascoltata oggi presso la VII Commissione Cultura della Came¬ra dei Deputati sull'abrogazione dell'art. 1 sep¬ties della legge 27/2006, che prevede l' equiparazione della laurea in Fisioterapia alla laurea in Scienze Motorie ha ribadito, coerente¬mente con quanto affermato e rappresentato da anni a tutti i livelli Istituzionali, con quanto sotto¬scritto insieme alle Associazioni di categoria e degli utenti nel Manifesto No al/'equipollenza e con lo sciopero nazionale che I 'h a vista partecipe a fianco dell' AIFI (Associazione Italiana Fisioterapisti) il 21 marzo 2006, la ri¬chiesta di una rapida conclusione dell' iter par¬lamentare dell' Atto della Camera 2131 di a¬brogazione dell 'a rt. 1-septies come già avve¬nuto al Senato nonché il blocco degli effetti del¬l'e manato decreto interministeriale applicativo della norma in oggetto. Questo perché: in un'epoca in cui in sanità si parla di appro¬priatezza, efficacia ed efficienza delle presta¬zioni; di audit e rischio clinico; di accreditamen¬to strutturale e professionale e soprattutto in un momento in cui lo stesso Ministero della Salute ha provveduto ad istituire, solo alcune settima¬ne fa, un tavolo nazionale specifico che tracci le linee di definizione per valutare l' appropriatezza delle prestazioni riabilitative chiedendo sempre più, come è giusto che si faccia, una validazione scientifica a questa im¬portante branca della medicina è semplicemen¬te assurdo che si continui a paventare la possi¬bilità di assimilare i curricula formativi dei laure¬ati in scienze motorie e dei laureati in fisiotera¬pia considerando i diversi iter preposti alla for¬mazione della professione. E 'fondamentale che si tenga presente il diver¬so percorso culturale delle due professionalità, le innumerevoli ore di tirocinio svolte nei reparti ospedalieri da parte dei laureati in fisioterapia a stretto contatto con colleghi esperti e secondo precisi iter formativi clinici conseguenti ad un apprendimento teorico necessari per " sapere" e "saper fare" . Tutto questo affinché le "core competence" del fisioterapista siano ad esclusivo vantaggio di tutta quella particolare e delicata utenza che si rivolge ai servizi riabilitativi. Inoltre, non meno importante da tener presente è tutta la notevole ed importantissima produzio¬ne normativa che negli ultimi anni ha avuto la professione del fisioterapista a garanzia dell' utenza (decreto 741/94; 42/99; 43/2006 e 25¬1/2000) sulla quale la Ugl Sanità invita tutti ad un 'attenta riflessione e, anzi, a velocizzare se possibile anche l'iter di approvazione della legge sull'Ordine Professionale. Chiediamo al Parlamento che non ci si soffermi pericolosamente solo al termine "esercizio fisi¬co" perché la fisioterapia, la riabilitazione non sono questo o almeno solo questo. E 'necessario conoscere le metodiche riabilita¬tive, le patologie d'interesse, le tecnologie e quant'altro si apprende in tre anni di corso di laurea per erogare prestazioni di riabilitazione ed offrire ai cittadini un sevizio sicuro e profes¬sionale che metta al riparo il SSN anche da co¬sti eccessivi di inefficacia ed inappropriatezza. Per quanto concerne i laureati in scienze moto¬rie, la Ugl Sanità propone al pari di tutti gli altri laureati, dopo regolare test di ammissione, un percorso di riconoscimento crediti esattamente come deve essere permesso ai laureati in fisio¬terapia che volessero intraprendere il percorso di studi di scienze motorie, mentre ritiene fon¬damentale per aumentare le possibilità occupa¬zionali, ampliare gli spazi per i laureati in scien¬ze motorie nella scuola, atteso che l' insegnamento dell' educazione fisica può rap¬presentare la risposta più opportuna ad una e¬sigenza reale. Auspichiamo un impegno Istitu¬zionale che preveda un' attenta verifica dell' attuale situazione delle palestre private in Italia la cui legislazione in materia, e il controllo, sem¬brano carenti. Sarebbe opportuna la presenza di questi professionisti piuttosto che di improvvi¬satori e manovali dell'attività fisica e sportiva. Fonte: www.uglsanita.it

Venerdì, 26 Giugno 2009 Procida. Salvatore Calvano nel consiglio provinciale sanità UGL.

Così come anticipato nei giorni scorsi, si è tenuto a Napoli il Congresso provinciale della UGL. Per quanto riguarda il settore sanità eletto Segretario provinciale Franco Patrociello, mentre nel consiglio provinciale, insieme al procidano Salvatore Calvano, sono stati eletti Carfora Luigi, Chianese Umberto, Di Sarno Giuseppe, Goglia Giovanni, Imperato Ciro, Testa Antonio, Varriale Antonio, Mauro Emma. Delegati al Congresso della Federazione Regionale saranno Calvano Salvatore, Goglia Giovanni, Chianese Giovanni, Capone Ciro, Varriale Antonio. A tutti buon lavoro. Fonte: http://procida.blogolandia.it

25/06/2009 Possibilità d'ingresso nelle branche specialistiche di medicina

Egr. Dott. SALVATORE CALVANO Napoli 25/06/2009 Responsabile Regionale UGL SANITA’ CAMPANIA Area Riabilitazione e Prevenzione Egregio Dottore, le scrivo in quanto dallo scorso anno mi sono laureata a pieni voti in Ortottica ed Assistenza Oftalmologica, quest’anno affronto i test per il biennio della specialistica, ma da tempo sto considerando che l’opportunità offerta da questi corsi di laurea sono purtroppo limitati, in quanto non danno la possibilità di poter approfondire e migliorare le nostre conoscenze professionali in un percorso universitario che vada oltre i cinque anni previsti. Da tempo confrontandomi con i colleghi del mio corso abbiamo considerato che affrontando cinque anni di università, non vi dovrebbe essere alcuno sbarramento ad ulteriori nostri percorsi formativi universitari. Si è pensato che con cinque anni di università, modificando anche i piani di studio, in particolare per il biennio della specialistica, si dovrebbe avere la possibilità di accedere alle specialità di medicina delle nostre branche della riabilitazione, per cui chi si laurea in Ortottica può accedere nella sola specializzazione di Oculistica; chi si laurea in Fisioterapia può entrare nella sola specializzazione in Fisiatria; ecc., questo perché ci permetterebbe di poter chiudere un intero ciclo di studio dandoci la soddisfazione di non essere dei laureati di serie “B”. Sono conscia che i piani di studio andranno modificati per meglio acquisire quelle conoscenze specifiche della branca scelta, per poi affrontare con una preparazione adeguata il corso di specializzazione corrispondente. A noi sembra poco convincente il biennio della specialistica in cui noi tutti confluiamo, se vogliamo concludere un ciclo universitario, poiché non ci permette di esprimere al massimo le nostre capacità professionali e di studio. Sono certa che si avranno forti obiezioni a questa nostra proposta, la più forte, quella che noi ci potremmo avvantaggiare rispetto a chi ha frequentato i corsi di medicina, ma noi la confutiamo dicendo che, mentre chi si laurea in medicina e chirurgia può accedere a qualsiasi specializzazione, per noi sarebbe possibile solo l’ingresso alla branca specialistica corrispondente. Inoltre tengo a ribadire che anche per noi il corso universitario è di cinque anni. Le chiedo per tanto di poter condividere questa nostra richiesta ed appoggiarla nelle sedi ministeriali, affinché si abbia la possibilità di un futuro più qualificato e soddisfacente sotto il profilo professionale. Distinti saluti Alessia Luisa Napolano